sabato 2 novembre 2013

Documento condiviso BBC - situazione comunale post inchiesta "free boat itaca"

Continuano, come se nulla fosse mai successo in quel famoso 3 Luglio 2013, le solite sfilate e passerelle pseudo-istituzionali, con relativi tagli del nastro, dell’Amministrazione Comunale di Badolato, guidata dal sindaco/imprenditore/indagato Nicola Parretta. Il primo cittadino alterna polemiche sterili e senza senso (in questo caso, però, la miglior difesa non è l’attacco!) a proclami auto-assolutori che balzano da una testata giornalistica all’altra. Proclami con dichiarazioni assurde, apparsi in alcune interviste rilasciate dal Sindaco durante o in seguito al consiglio-farsa del 05 agosto scorso, convocato ad hoc sulla vicenda politica-giudiziaria che lo ha coinvolto a seguito dell’operazione anti-‘ndrangheta FREE BOAT ITACA. Dal nostro punto di vista non servono altre repliche o partecipazioni a finti consigli comunali, pantomime o teatrini. I fatti si commentano da soli. Gli atti degli inquirenti (si tratta di estratti degli atti ufficiali dell’inchiesta) parlano chiaramente da soli: << Il quadro delinea la capacità di infiltrazione della compagine di ndrangheta nella pubblica amministrazione e in particolare nell’ente comunale di Badolato, sia rispetto al profilo “elettivo” che a quello “burocratico” di cui erano perfettamente a conoscenza gli stessi pubblici amministratori>>.  E secondo l'impianto accusatorio della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, il sindaco Parretta è stato accusato di avere fornito un contributo << concreto, specifico e volontario per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione criminale. E secondo quanto emerso dalle indagini condotte da carabinieri e polizia, il Sindaco Parretta sarebbe anche stato a cena, a Roma, insieme ad uno dei presunti boss della cosca Gallace-Gallelli>>. NO COMMENT! 
Non serve aggiungere altro! Bene, che la Giustizia ora faccia il suo corso! E in tal senso sarà compito della Magistratura continuare sul solco delle indagini, effettuate finora, accertando quanto ipotizzato e facendo luce al 100% su tutto. Ma passiamo all’aspetto politico: aspetto particolare e complesso dal quale l’imprenditore/sindaco/indagato Parretta scappa o cerca di confondere le idee ai cittadini badolatesi, mischiando, a convenienza, e a secondo delle circostanze, l’aspetto giudiziario (del tutto personale) con quello politico-pubblico-istituzionale. Il gruppo di opposizione “Badolato Bene Comune”, oltre che continuare a sollecitare l’arrivo della Commissione d’accesso agli del Comune di Badolato, torna ad avanzare al sig. Sindaco, e per conoscenza ai cittadini badolatesi, delle domande pubbliche prettamente politiche su questioni di carattere politico. E questo per tornar a sottolineare il fatto che non ci piace mischiare cose personali a questioni di carattere pubblico-istituzionale (cosa invece sempre fatta ad arte da Parretta, anche nell’ultimo consiglio comunale farsa, luogo ormai strumentalizzato dal primo cittadino). 

Nella Conferenza/Comizio/Consiglio del 5 agosto 2013 Lei signor Sindaco ha esordito ponendosi delle domande, che qui di seguito testualmente riportiamo: “Perché sono stato coinvolto in una vicenda giudiziaria alla quale sono totalmente estraneo e che non mi appartiene? Questa domanda mi perseguita ogni momento delle mie giornate, togliendomi serenità e lucidità di pensiero e di azione. Ho letto, riletto, letto e riletto gli atti che mi riguardano, mi sono fatto mille domande, mi sono sforzato di individuare in tutta la vicenda un solo episodio, una sola specifica situazione, un atto, un comportamento, un’azione che potesse configurare una e soltanto una delle accuse che mi sono state ingiustamente mosse, credetemi per quanto possa essermi sforzato, non sono riuscito a trovarne una e a maggior ragione mi logoro ulteriormente, e continuo a chiedermi e a chiedere soprattutto, per quale motivo mi trovo coinvolto in un’azione giudiziaria estranea alla mia persona. Ho dovuto con sofferenza leggere che l’amministrazione comunale di Badolato era soggiogata da interessi e pressioni esterne, quando invece sempre il GIP (Giudice Indagini Preliminari) aveva chiaramente escluso l’esistenza di nessun atto, delibera, gara d’appalto, atti amministrativi che potessero dimostrare un comportamento mio o dell’Amministrazione Comunale favorevole a situazioni particolari o personalistiche”. 

Ora tutte le forze politiche di Badolato Bene Comune - ma sicuramente anche i suoi sostenitori che non abbiamo assolutamente apostrofato “caproni” come Lei ha erroneamente affermato -  vorrebbero sapere se ha letto, riletto, letto e riletto i verbali d’indagine FREE BOAT ITACA oppure letto, riletto, letto e riletto la favola di Pinocchio!? 

 Non è umanamente possibile prendere in giro in questa maniera il popolo badolatese, dicendo, di non aver trovato una situazione che possa riguardarla. Potremmo sapere se hanno intercettato Giuseppe Nicola Parretta  o qualcun altro? Nei verbali dell’indagine emerge chiaramente che, e lo ripetiamo : << Il quadro delinea la capacità di infiltrazione della compagine di ndrangheta nella pubblica amministrazione e in particolare nell’ente comunale di Badolato, sia rispetto al profilo “elettivo” che a quello “burocratico” di cui erano perfettamente a conoscenza gli stessi pubblici amministratori>>.       Abbia l’onestà se non per i cittadini badolatesi, almeno per la sua famiglia (che nomina continuamente), di dare delle risposte a delle domande che tutti ormai le pongono (a parte la claque velista), senza per una volta leggere papelli pre-confezionati, creati e scritti ad arte per deviare dalla sostanza delle cose. Lo faccia ora, per una volta. 

Ci chiediamo e Le chiediamo se non ritenga inopportuno e vergognoso, 
a) In quanto primo cittadino di un Comune e quindi amministratore chiamato a doveri civici ed etici (prescritti dalla nostra Carta Costituzionale) vantarsi di un’amicizia trentennale con personaggi “poco raccomandabili”, arrestati e tuttora in carcere, che sono risultati essere le colonne portanti delle cosche locali? 
b)  Durante la conferenza stampa del 10 Luglio ed il consiglio comunale del 05 agosto, l’abbiamo più volte sentita auto-assolversi dalle accuse (linea difensiva legittima), ma come mai non le abbiamo mai sentito dire una “parola” contro la mafia? Perché non ha mai fatto una denuncia seria? La Mafia prima della retata del 3 luglio forse a Badolato non esisteva? 
c) In alcune intercettazioni Lei stesso parla con alcuni componenti della sua Giunta asserendo testualmente:  “Loro stanno comandando il Comune”, citando nella stessa frase alcuni degli arrestati. Può spiegare al popolo badolatese il vero significato di questa frase (anche se a tanti è molto chiara da tempo)…!? 
d) Visto che Lei afferma di essere estraneo a tutte le accuse, dichiarandosi vittima sia da imprenditore che da sindaco - considerato il fatto che Lei stesso ha dichiarato che il 03 luglio 2013 è stato il peggior giorno della storia di Badolato - ha intenzione di far costituire parte civile il Comune di Badolato in un’eventuale processo contro gli arrestati della Free Boat Itaca (così come già fatto da tanti Comuni calabresi in circostanze simili)? 
e) Da mesi un Comitato di Sindaci del Basso Jonio e delle Pre-Serre lavora in modo sinergico per l’attuazione di politiche locali che si sostanziano sui capisaldi di “Legalità” e “Sviluppo”. Il Comune di Badolato è stato sempre il grande assente, come dimostrato anche alla partecipatissima manifestazione pubblica di Soverato di luglio scorso, e continua tuttora ad esserlo. Si tratta di chiaro imbarazzo politico-isituzionale o  le tematiche non sono tra le vostre priorità amministrative? 

Il gruppo di opposizione “Badolato Bene Comune” ha chiesto e continua a chiedere ripetutamente le sue dimissioni. Lei ha dichiarato che lo farà quando e se ne uscirà pulito, che senso ha dimettersi alla fine di una vicenda dove Lei non c’entra nulla? Vuole continuare a prender in giro il popolo di Badolato o dietro ci sta qualcos’altro?

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