lunedì 15 luglio 2013

Nota di “Badolato Bene Comune” (alleanza politica di cui Badolato in Movimento è parte integrante ed attiva) a seguito della conferenza stampa surreale tenuta dal sindaco di Badolato ad una settimana dagli arresti di Free Boat Itaca.:


Nei giorni scorsi l'Alleanza Badolato Bene Comune dopo l’operazione di polizia “Free Boat Itaca” che ha

 pesantemente interessato il sindaco di Badolato (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa) ha 

chiesto le dimissioni del sindaco stesso e auspicato l’arrivo della 

Commissione d’accesso prefettizia al Comune di 

Badolato. 


Il primo cittadino ha però indetto una conferenza stampa con cui, nello spiegare la sua versione dei fatti, ha dichiarato di non volersi dimettere poiché ciò potrebbe impedire l'arrivo della Commissione d'accesso. Una giustificazione di totale inconsistenza poiché se la Commissione d'accesso verrà nominata ciò sarà fatto indipendentemente dalle dimissioni del sindaco. Inoltre non si capisce per quale ragione Nicola Parretta abbia affermato di avere già “avuto” una prima commissione d'accesso per cinque anni. L'affermazione è equivoca se non falsa, poiché la prima commissione d'accesso a Badolato risale al 2006 (a seguito dell'indagine della Procura catanzarese sul porto), quando Parretta non era certo sindaco né ricopriva incarichi pubblici. 



Al di là della vicenda penale che lo riguarda, tuttavia, reputiamo già fin troppo imbarazzante il permanere in carica di Nicola Parretta che, riguardo i personaggi coinvolti nella Free Boat Itaca, parla di rapporti di natura amichevole senza cogliere l'inopportunità di ciò per un rappresentante delle istituzioni.
Da quanto affiora possiamo senz’altro affermare che il sindaco di Badolato non ha nulla a che spartire con i veri sindaci antimafia. Non una denuncia è stata fatta sulle pressioni subite. Non una parola contro la ‘ndrangheta è stata pronunciata in una conferenza stampa presentata come possibilità ai giornalisti di “spolpare” il sindaco, domandandogli di tutto, ma che invece ha visto su quasi tutte le domande l’intervento del legale di fiducia. 



Non meno insensata pare la volontà del sindaco di convocare un consiglio comunale, la cui funzione appare completamente inadeguata al momento e che, soprattutto, rischia seriamente un provvedimento di scioglimento. Alla delegittimazione del nuovo consiglio si vanno comunque ad aggiungere i numerosi deliberati amministrativi vecchi e nuovi (su cui speriamo si concentri una forte azione di controllo e accertamento) registranti abusi di ogni tipo, gare e appalti sospetti, spese fuori controllo, concorsi anomali, favoritismi, clientele e parentopoli di ogni tipo, situazione finanziaria dell’ente tutta da scoprire.



Un quadro che vede al vertice del sistema un sindaco che ancora oggi ha forti interessi personali in campo, a cominciare, come più volte denunciato in campagna elettorale, dalla questione Usi Civici, con vaste aree di territorio che il sindaco-imprenditore sta contendendo a privati per mettere in piedi l’ennesima operazione edilizio-finanziaria (come già avvenuto col cosiddetto “villaggio dei danesi”).



Una situazione gravissima in cui un sindaco, che normalmente dovrebbe fare gli interessi della collettività (battendosi per il riconoscimento del diritto di “uso civico” a favore del Comune che governa), avendo interessi su quelle stesse aree, non ha neppure nominato il legale dell’ente comunale nella controversia giudiziaria sorta!
Non sappiamo come finirà l’indagine sul sindaco, ma sappiamo che l’intreccio dei suoi interessi privati non può continuare, essendo elemento che intorbidisce pesantemente la vita del Municipio. 



Un'ultima considerazione riguarda una persona, Franco Laganà, pubblicista, notissimo sostenitore della lista del sindaco Parretta (di cui è stato anche oratore in diversi comizi), che ha posto due domande in conferenza stampa. La prima, per chiedere una replica del sindaco al fatto che gli avversari lo hanno accusato, in campagna elettorale, di aver preso tangenti; la seconda per cui “da indiscrezioni” gli stessi avversari (cioè noi) avrebbero festeggiato le notizie di questi giorni. In tutti i due casi ha risposto il legale del sindaco ma, stavolta, le risposte tecnicamente ineccepibili preferiremmo darle noi: sul primo punto, il signor Franco Laganà è tenuto a dire dove sia stata fatta l'accusa al sindaco Parretta “di aver preso tangenti”. Diversamente, ove non ritratti e chieda pubblicamente scusa, verrà querelato nei prossimi giorni dal nostro movimento. Sui “festeggiamenti” possiamo dire questo: non c'era e non c’è nulla da festeggiare, poiché la situazione di Badolato è molto preoccupante. Il nostro movimento ha fatto più riunioni a seguito degli eventi ragionando sulle conferme dei pericolosi intrecci tra politica, affari e malavita a Badolato, più volte denunciati (anche senza la dovizia di particolari richiestaci dai legali del sindaco). Riteniamo di essere usciti rafforzati nelle nostre convinzioni e nei nostri, ben saldi, principi, cosa non facile dopo le recenti elezioni.



Vale la pena ricordare come nell'ultima campagna elettorale la nostra lista abbia avuto difficoltà a trovare perfino i candidati a sindaco e consigliere, cosa non bella in nessun Comune ma purtroppo sintomatica del clima ormai creatosi a Badolato: la campagna elettorale del 2008 è stata quella attenzionata dalle forze inquirenti, ma quella del 2013 è stata sicuramente peggiore.



Badolato Bene Comune



Badolato, 12 luglio 2013

sabato 6 luglio 2013

Nota ufficiale di "Badolato bene comune" del 04 Luglio 2013 - post operazione anti-'ndrangheta "Free Boat Itaca"

Il Movimento “Badolato Bene Comune” chiede l'arrivo di una Commissione d'accesso agli atti del Comune di Badolato e le dimissioni del sindaco Parretta.

 

Il Movimento civico "Badolato Bene Comune", rappresentando tutte le sue componenti (società civile, Udc, Badolato in Movimento, Partito Democratico) esprime la più profonda preoccupazione per lo scenario delineatosi a Badolato dopo l'operazione di polizia svoltasi all'alba del 3 luglio scorso. Dalle successive conferenze stampa di Forze dell'Ordine e Prefettura, dagli articoli e dagli stralci riportati da giornali e siti on line, emerge un quadro devastante per il nostro Comune, letteralmente sottomesso al sistema criminale del Comprensorio, con il sindaco di Badolato Nicola Parretta indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dopo che la Procura ne aveva chiesto l'arresto. In un quadro che appare dominato da interessi di ogni tipo ruotanti attorno alla cosa pubblica, pur senza entrare nel merito del pesante quadro giudiziario, non possiamo che confermare la denuncia delle gravissime e costanti anomalie amministrative compiute nel nostro municipio in questi anni. Reputiamo, alla luce dei fatti, non più rinviabile l'arrivo di una Commissione d'accesso presso il nostro Comune, come d'altronde già lasciato intendere dal Prefetto di Catanzaro. La Commissione d'accesso nel nostro Comune appare strumento indispensabile per fare luce sulle più volte denunciate irregolarità amministrative e mettere una parola chiara sulle infiltrazioni mafiose nel nostro municipio, emerse dagli atti di questi giorni. Ancora in queste ultime settimane abbiamo letto deliberazioni comunali sconcertanti, ulteriori conferme di un quadro di totale anarchia e mancato controllo da parte degli apparati tecnico-politici che hanno retto le sorti di Badolato. Un disastro della cui portata non siamo neppure sicuri, risultando difficile quantificare i danni amministrativi e contabili dell'esperienza che – per fortuna di tutti – sta arrivando alla sua svolta più logica. Per tutta la recente campagna elettorale abbiamo denunciato tale situazione e, nonostante l'esito del voto, siamo rimasti – da subito – ben convinti delle nostre ragioni. Abbiamo subìto nel post elezioni dileggi e attacchi, perfino minacce di querele per avere fatto notare le anomalie della politica locale, mentre oggi siamo certi che i nostri elettori siano rinfrancati dall'avere fatto una scelta che sposava la lista migliore e l'interesse della collettività. La scelta giusta. Tale situazione, tuttavia, non è certo una nostra vittoria e le elezioni di un mese fa sono ormai alle spalle: siamo ben oltre la ripicca e siamo convinti che quello attuale possa diventare, al contrario, un momento di svolta totale per tutta la nostra comunità, indipendentemente dal voto espresso da ogni cittadino. Una collettività che deve uscire dal silenzio di paura che la sta avvolgendo, cercando di cogliere in questa difficile situazione l'opportunità per un cambio di passo radicale, come gli uomini delle Forze dell'Ordine e della Prefettura hanno chiesto alla società civile nella conferenza stampa in cui è stata rendicontata l'operazione di polizia.Lo Stato ha marcato una sua forte presenza anche da noi, e tutti sapevamo che Badolato non era un'isola felice. Sarebbe ipocrita prendersi in giro e negarlo. Ma tutti sappiamo pure che Badolato non è un paese diverso da tanti altri. La stragrande maggioranza dei concittadini è onesta e odia un sistema basato su malaffare e abusi. Ma deve saper invertire la tendenza autodistruttiva di questi anni. La precondizione perchè tutto abbia inizio passa per l'arrivo di una Commissione di accesso e, ovviamente, passa per le dimissioni che il sindaco di Badolato dovrà rassegnare al più presto. Si difenderà con tempi e modi che sceglierà, ma le vicende che lo stanno interessando non possono più coinvolgere il Comune e la cittadinanza. Troppe volte in questi anni i suoi interessi hanno cozzato con quelli della collettività e tante partite, come detto in campagna elettorale, sono ancora aperte. Una situazione che, alla luce dei fatti, non può più assolutamente continuare.