sabato 30 novembre 2013

NEWS e AGGIORNAMENTI dal nostro gruppo consiliare di minoranza "Badolato bene comune"

Ci stanno massacrando di tasse!

Cari Badolatesi….
senza scrupolo alcuno, e cercando di occultare il tutto con la solita propaganda, l’Amministrazione Comunale “La Vela” sta continuando a massacrare la nostra comunità con una serie di azioni politiche fallimentari che ci stanno portando al collasso. Per l’ennesima volta, come gruppo di minoranza, vogliamo denunciare pubblicamente le scellerate deliberazioni adottate dalla Giunta Municipale che ha deciso un ulteriore aumento delle tasse comunali.

Dopo….aver deliberato, con il solo voto contrario del gruppo consiliare di minoranza “Badolato Bene Comune”, gli aumenti del:
-                     20% dell’IMU per le seconde abitazioni e per le attività produttive e commerciali;
-                     60% dell’Addizionale Irpef;

Nota importante: si tratta di aumenti ai quali, nell’ultimo Consiglio Comunale, il nostro gruppo di minoranza consiliare si era fortemente opposto proponendo alternative e soluzioni valide, provando in tutti i modi a difendere e tutelare i cittadini e le attività economiche locali (già da tempo sofferenti per via della crisi economica).

Ora, a  nemmeno un mese dagli ultimi atti perpetrati ai danni dei cittadini, l’Amministrazione “La Vela”
ha deliberato (con delibera di Giunta n°157) un arbitrario aumento del 10% della tassa sull’acqua comunale, a cui noi intendiamo politicamente opporci. Si tratta di un aumento, dal nostro punto di vista illegittimo, arbitrariamente generalizzato e deciso senza dare indicazioni puntuali rispetto al metodo tariffario utilizzato e con una delibera che risulta priva di un adeguato piano tecnico-economico che giustifichi tali aumenti. Non si può giustificare l’aumento della tassa per via di un generale aumento del costo di gestione del servizio idrico integrato senza illustrare precisamente il tutto. CHIEDIAMO: Perché è aumentato il costo di gestione dal 2012 al 2013? Cosa si intende fare precisamente? Esistono idee-progettuali del Comune di Badolato per ammodernare la rete idrica comunale? Com’è possibile tutto ciò rispetto anche alle palesi e recenti problematiche che hanno condotto, nell’arco di pochi mesi, il Comune di Badolato ad emanare per ben 2 volte l’ordinanza di non potabilità dell’acqua soprattutto nel Borgo?

E la botta più grossa, cari badolatesi,  per tutta la cittadinanza e per le attività produttive e commerciali, arriverà con il previsto aumento della tassa comunale sui rifiuti (la nuova Tares-ex Tarsu).

Questa nuova tassa nazionale è già di suo immorale ed iniqua e la Giunta Comunale ha deciso di portare,  nel prossimo consiglio comunale di sabato 30 novembre, un nuovo regolamento sulla tassa dei rifiuti 2013 (Tares) applicando un nuovo piano tariffario (in parte previsto dalle legge nazionale) ma con aumenti spropositati che colpiranno:
-                     sia la famiglia media badolatese (si parla di un aumento medio del 70 - 80% per le utenze domestiche),
-                     sia  le attività produttive e commerciali (in questo caso si tratterà di un aumento medio del 100% - 120% per le utenze non domestiche).

NB (guardate allegati) - Esempio concreto: se prima un bar badolatese, con una superficie media di 100 mq, pagava circa € 500,00 annui ora si ritroverà una tassa completamente raddoppiata. Infatti, dallo schema proposto dall’Amministrazione Comunale, con metodo normalizzato (parte integrante del regolamento Tares proposto), per il 2013 un bar con una superficie di 100 mq pagherà € 1.031,36 (cosa simile avverrà per botteghe, esercizi commerciali e imprese).

Altro esempio: una famiglia badolatese numerosa con n.5 componenti, e con un’abitazione di 100 mq, arriverà a pagare € 366,60.
E’ assurdo poi pensare (ed il problema sta in gran parte qui) che il costo di gestione per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sia lievitato esageratamente in questi 5 anni.

Spendiamo circa € 500.000,00 annui (basta guardare il Bilancio di previsione 2013) senza un minimo di accenno ad un piano serio e lungimirante di raccolta differenziata che in tanti comuni calabresi, invece, ha portato concretamente (altro che fantasie!) ad un graduale contenimento della spesa, ad una ottimizzazione delle risorse pubbliche e ad una gestione virtuosa, efficiente ed ecosostenibile del ciclo integrato dei rifiuti con notevoli riduzioni nelle bollette delle tasse dei cittadini. A Badolato si parla da anni di raccolta differenziata ma siamo fermi tra lo 0% ed il 3%. Ed un Comune più differenzia i rifiuti..meno paga per il conferimento in discarica (quindi meno costi). La nuova Tares nazionale, che adotta il principio “Più inquini Più paghi”, prevede inoltre riduzioni graduali per chi produce meno rifiuti e per chi differenzia maggiormente. Come potrà valere tutto ciò a Badolato se non ci hanno mai messo nelle reali condizioni di farlo seriamente?  Ci stanno solo prendendo in giro e tutto graverà sulle nostre spalle.

Per non parlare, poi, dell’inesistenza, all’interno del nuovo regolamento Tares proposto dall’Amministrazione Comunale “La Vela”, della precisa definizione delle riduzioni previste per famiglie socialmente  disagiate o con redditi bassi (come fatto, invece, in altri Comuni italiani e calabresi con la specifica di una riduzione del 30% o 40%).

Per onor di cronaca è opportuno segnalare qui l’esperienza di tanti altri Comuni italiani e calabresi - come Saracena, Riace e Polistena (giusto per fare qualche esempio), con livelli medio-alti di raccolta differenziata – che hanno, innanzitutto, protestato concretamente per mesi contro il decreto legislativo nazionale sulla Tares, contro l’alto livello di tassazione nazionale e contro la confusione normativa nazionale venutasi a creare in questi mesi. Si tratta di Comuni che hanno, poi, deciso di applicare le stesse tariffe Tarsu del 2012 per la tassa comunale sui rifiuti 2013, evitando di sobbarcare ulteriori aggravi sulla cittadinanza.

Continuiamo a sostenere che incrementare il livello di tassazione … sia oggi costruire la tomba della nostra economia locale, già da anni sofferente ed in affanno. Le soluzioni, guardando anche al bilancio di previsione 2013 (che si discuterà proprio il 30 nov.) erano e sono altre: a) taglio alla spesa improduttiva ed inutile, con tagli agli sprechi; b) razionalizzazione proficua delle risorse rispetto alle vere priorità del paese, con piani di risparmio energetico per il taglio di costi esosi ed ingiustificabili di utenze varie; c) taglio al personale amministrativo superfluo; d) una più efficiente ed efficace gestione dei servizi pubblici con un contestuale contenimento della spesa, puntando seriamente – ad esempio- progettare un piano poliennale sulla raccolta differenziata che poteva e può portare al ridimensionamento graduale dei costi, innescando anche un circolo virtuoso di gestione tra amministratori e cittadini, ecc.

Gruppo di minoranza consiliare “Badolato Bene Comune”

sabato 2 novembre 2013

LETTERA APERTA AI BADOLATESI SULLA SITUAZIONE DEL NOSTRO COMUNE


Cittadini,

l’alleanza “Badolato Bene Comune” ritiene doveroso intervenire sulla situazione di crisi, ormai gravissima, iniziata nel Comune di Badolato dopo le elezioni di pochi mesi fa. Reputiamo surreale, vista la gravità del momento, l’arroganza con cui il movimento “La Vela” cerca disperatamente di difendere la propria non-azione amministrativa, caratterizzata da un continuo navigare a vista, senza logica alcuna e senza uno straccio di progetto per Badolato. I velisti scappano dai problemi e attaccano la forze politiche di minoranza e non si rendono conto di quanto siano ridicole le proprie accuse, intrise di errori e bassezze. 
Attacchi che hanno il solo obiettivo di alimentare polemiche inutili e sterili, con note di eccessiva personalizzazione nel dibattito locale: tecniche, quelle veliste, ormai ben conosciute, che hanno il solo obiettivo di confondere le regole del gioco, provando a mascherare la situazione di stallo politico-amministrativo comunale. La verità è che il nostro paese è paralizzato: parlano i fatti! Da una parte i nostri avversari fanno propaganda e buttano fumo negli occhi della gente, dall’altra si aggrappano a qualsiasi cosa (finanche la liberazione di una tartaruga marina!) per camuffare la gravità della situazione. 





Hanno recentemente approvato il Piano delle Opere Pubbliche 2014/2016: uno sgorbio illogico e privo di unitarietà programmatica. Evidentemente non erano abbastanza contenti della figuraccia rimediata, solo pochi giorni fa, con l’improvvisa non-partecipazione del Comune di Badolato alla Fiera Internazionale del Turismo di Lugano (senza nessuna comunicazione agli operatori turistici, nemmeno una risposta a quelli che hanno pubblicamente richiesto delucidazioni). Tra una cosa e l’altra, però, l’Amministrazione Comunale porterà in discussione, nel Consiglio Comunale del 2 novembre, due delibere relative all’aumento delle tasse comunali dell’IMU (con l’aliquota per le seconde abitazioni che rischia di passare dallo 0,76% allo 0,91%) e dell’addizionale Irpef (dallo 0,5% allo 0,8%). Un bel salasso, soldi da pagare in più da parte dei cittadini. Perché? Soldi in più..che serviranno, forse, per continuare a mantenere tutte le belle clientele che hanno popolato il Comune in questi anni!?!

In ultimo, ma non certo per importanza, “Badolato Bene Comune”, reputa assurdo che “La Vela” pensi di far credere ai cittadini che tutto sia a posto e che nulla sia successo o stia succedendo a Badolato dopo il 3 luglio scorso. Continuare a far finta di nulla e sperare di essere diventati, in poche settimane, amministratori virtuosi per evitare il peggio ..vuol dire solo cercare di fermare il mare con le mani! Ciò che è accaduto il 3 luglio 2013 non è un fatto “increscioso e spiacevole” (recente definizione velista) ma l’ultima grande tragedia in cui Badolato è naufragata! La pagina più brutta della storia di Badolato (definizione, quest’ultima, usata a caldo dallo stesso sindaco), per cui “La Vela” dovrebbe chiarire pubblicamente (dirlo a voce bella alta!) se reputa che sarebbe stato meglio che il 3 luglio non fosse mai accaduto niente. 

Certi di non sbagliare, continuiamo a sostenere che “La Vela” è, oggi, completamente delegittimata nel rappresentare la popolazione badolatese di cui ha infangato nome e storia. E non sbagliamo nel ribadire, ancora un volta, che l’unica cosa utile che questa maggioranza possa fare è: andare a casa! “Badolato Bene Comune” continua, inoltre, ad avere fiducia nella giustizia e nell’operato delle forze dell’ordine (a cui rinnoviamo vicinanza e supporto). Una fiducia che prende corpo dalla consapevolezza che i successi di magistratura e forze di polizia nei confronti della criminalità organizzata siano un bene per l’intera comunità. Nonostante la gravità della situazione guardiamo al domani fiduciosi e convinti che, chiusa la triste pagina de “La Vela”, i cittadini badolatesi torneranno ad interessarsi alle questioni politico-amministrative e alla salvaguardia del bene comune, provando a costruire una nuova stagione politica per il futuro di Badolato.

NOTA-DOCUMENTO DEL LABORATORIO POLITICO-CULTURALE “BADOLATO IN MOVIMENTO”.


<< Dalle opportune dimissioni del Sindaco Parretta la "possibilità" di aprire una nuova stagione politica per il futuro di Badolato >>.


A Badolato si respira una strana aria di “quasi” fine-legislatura e gli ultimi tre mesi di amministrazione sono stati caratterizzati da una fase di azioni e prospettive politiche incerte, probabilmente implicite a quanto accaduto a seguito del 03 luglio scorso. La nostra piccola comunità sta vivendo un periodo socio-politico particolarmente negativo che, accompagnato dalle già esistenti problematiche economiche che contraddistinguono da sempre il nostro territorio, contribuisce a rendere l’intero quadro ancora più allarmante. Oggi, a seguito anche degli ultimi due consigli comunali, e senza voler essere ripetitivi, continuiamo a ribadire con ferma convinzione politica che il Sindaco del Comune di Badolato debba rassegnare le proprie dimissioni. Si tratta - cosa peraltro scritta, rimarcata e motivata in tutti i documenti politici dell’alleanza “Badolato Bene Comune” - di un atto politico doveroso ed opportuno. Infatti, dal nostro punto di vista, è a dir poco inopportuno che un sindaco continui a coinvolgere un'intera popolazione nelle vicende giudiziarie che lo riguardano (alle quali è, invece, legittimamente chiamato a difendersi in via del tutto personale). Ed il nostro sindaco, decidendo di non dimettersi, ha proprio fatto questo, mischiando e confondendo ad arte le carte del gioco politico. Avevamo chiesto e rivendicato le sue dimissioni e quelle dell’amministrazione comunale, con l’auspicio che ciò portasse, da una parte, a tutelare il vero interesse collettivo dei cittadini di Badolato e, dall’altra, a offrire all’intera comunità una nuova occasione di riflessione generale e di riscatto per il proprio futuro. Ed ancora oggi, attraverso questo nuovo documento, invitiamo il Sindaco Parretta a gettare la spugna, risparmiando ai badolatesi il rischio di lunghi anni di commissariamento, così come hanno fatto altri suoi colleghi in passato quando si sono trovati più o meno nella sua stessa posizione. Un esempio molto vicino a noi è il caso di Vittorio Cavalcanti, ex sindaco di Rende (CS), che dopo aver appreso la notizia di indagini della DDA sull’operato della propria amministrazione comunale per prima cosa ha pensato alle proprie dimissioni, evitando al proprio Comune uno scioglimento straordinario. Stessa storia, sempre a mò di esempio, è avvenuta in Sicilia, dove l'ormai ex sindaco di Alcamo (paese vicino Trapani), presentò le sue dimissioni immediatamente dopo aver appreso la notizia di essere indagato per "voto di scambio". Questi due esempi evidenziano che l'unico atto responsabile che il sindaco Parretta possa fare, guardando al vero futuro di Badolato e dei suoi cittadini, sia oggi, dal nostro modesto punto di vista politico, proprio quello di dimettersi. Perchè? Anzitutto, oltre ad essere lui stesso politicamente delegittimato, il sindaco opera politicamente all’interno di un consiglio comunale anch’esso politicamente delegittimato e sul quale aleggia la pesante ombra di un potenziale scioglimento per mafia. Tutto ciò indurrebbe al conseguente arrivo di un commissario che, una volta insediato, rimarrà in carica per un minimo di 18 mesi, con una macchina amministrativa che garantirà fondamentalmente l’ordinaria amministrazione. Inoltre, c’è il rischio (cosa che sta succedendo in tanti altri Comuni) che proprio la gestione commissariale possa portarci ad un brusco aumento delle tasse comunali e ad una drastica riduzione dell’attività politico-amministrativa, che invece una nuova amministrazione comunale potrebbe serenamente pianificare e garantire regolarmente alla cittadinanza. Si eviterebbe, così, uno scioglimento straordinario del Comune ed un altro duro colpo per i badolatesi. In quest’ultimo caso il commissario pro-tempore rimarrebbe in carica solo per qualche mese, fino all’indizione delle prime elezioni utili che si potrebbero realizzare nell’arco di un anno. La storia sarebbe, pertanto, ben diversa se il Sindaco Parretta decidesse responsabilmente di dimettersi, offrendo la "possibilità" di costruire una nuova stagione politica per il futuro di Badolato, alla quale tutti i cittadini e le varie forze politiche e sociali saranno chiamate a contribuire. Una nuova stagione politica che sappia immediatamente aprire ampi momenti di riflessione generale, dove i “badolatesi” sappiano trovare l’umiltà di affrontare questioni e problematiche che, tra passato e futuro, tra analisi e proposte, facciano perseguire la strada giusta per uscire dal guado politico attuale e per svoltare radicalmente. Il persistere, invece, su questa falsa riga nuocerà a tutti nel futuro prossimo! È oggi che i badolatesi devono sforzarsi a non far finta che non sia o stia succedendo nulla e a capire la situazione politica reale in cui ci si ritrova da tempo, chiedendo le dimissioni del sindaco ed evitando di pagare lo scotto di un prezzo molto più alto nei mesi futuri.

Documento condiviso BBC - situazione comunale post inchiesta "free boat itaca"

Continuano, come se nulla fosse mai successo in quel famoso 3 Luglio 2013, le solite sfilate e passerelle pseudo-istituzionali, con relativi tagli del nastro, dell’Amministrazione Comunale di Badolato, guidata dal sindaco/imprenditore/indagato Nicola Parretta. Il primo cittadino alterna polemiche sterili e senza senso (in questo caso, però, la miglior difesa non è l’attacco!) a proclami auto-assolutori che balzano da una testata giornalistica all’altra. Proclami con dichiarazioni assurde, apparsi in alcune interviste rilasciate dal Sindaco durante o in seguito al consiglio-farsa del 05 agosto scorso, convocato ad hoc sulla vicenda politica-giudiziaria che lo ha coinvolto a seguito dell’operazione anti-‘ndrangheta FREE BOAT ITACA. Dal nostro punto di vista non servono altre repliche o partecipazioni a finti consigli comunali, pantomime o teatrini. I fatti si commentano da soli. Gli atti degli inquirenti (si tratta di estratti degli atti ufficiali dell’inchiesta) parlano chiaramente da soli: << Il quadro delinea la capacità di infiltrazione della compagine di ndrangheta nella pubblica amministrazione e in particolare nell’ente comunale di Badolato, sia rispetto al profilo “elettivo” che a quello “burocratico” di cui erano perfettamente a conoscenza gli stessi pubblici amministratori>>.  E secondo l'impianto accusatorio della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, il sindaco Parretta è stato accusato di avere fornito un contributo << concreto, specifico e volontario per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione criminale. E secondo quanto emerso dalle indagini condotte da carabinieri e polizia, il Sindaco Parretta sarebbe anche stato a cena, a Roma, insieme ad uno dei presunti boss della cosca Gallace-Gallelli>>. NO COMMENT! 
Non serve aggiungere altro! Bene, che la Giustizia ora faccia il suo corso! E in tal senso sarà compito della Magistratura continuare sul solco delle indagini, effettuate finora, accertando quanto ipotizzato e facendo luce al 100% su tutto. Ma passiamo all’aspetto politico: aspetto particolare e complesso dal quale l’imprenditore/sindaco/indagato Parretta scappa o cerca di confondere le idee ai cittadini badolatesi, mischiando, a convenienza, e a secondo delle circostanze, l’aspetto giudiziario (del tutto personale) con quello politico-pubblico-istituzionale. Il gruppo di opposizione “Badolato Bene Comune”, oltre che continuare a sollecitare l’arrivo della Commissione d’accesso agli del Comune di Badolato, torna ad avanzare al sig. Sindaco, e per conoscenza ai cittadini badolatesi, delle domande pubbliche prettamente politiche su questioni di carattere politico. E questo per tornar a sottolineare il fatto che non ci piace mischiare cose personali a questioni di carattere pubblico-istituzionale (cosa invece sempre fatta ad arte da Parretta, anche nell’ultimo consiglio comunale farsa, luogo ormai strumentalizzato dal primo cittadino). 

Nella Conferenza/Comizio/Consiglio del 5 agosto 2013 Lei signor Sindaco ha esordito ponendosi delle domande, che qui di seguito testualmente riportiamo: “Perché sono stato coinvolto in una vicenda giudiziaria alla quale sono totalmente estraneo e che non mi appartiene? Questa domanda mi perseguita ogni momento delle mie giornate, togliendomi serenità e lucidità di pensiero e di azione. Ho letto, riletto, letto e riletto gli atti che mi riguardano, mi sono fatto mille domande, mi sono sforzato di individuare in tutta la vicenda un solo episodio, una sola specifica situazione, un atto, un comportamento, un’azione che potesse configurare una e soltanto una delle accuse che mi sono state ingiustamente mosse, credetemi per quanto possa essermi sforzato, non sono riuscito a trovarne una e a maggior ragione mi logoro ulteriormente, e continuo a chiedermi e a chiedere soprattutto, per quale motivo mi trovo coinvolto in un’azione giudiziaria estranea alla mia persona. Ho dovuto con sofferenza leggere che l’amministrazione comunale di Badolato era soggiogata da interessi e pressioni esterne, quando invece sempre il GIP (Giudice Indagini Preliminari) aveva chiaramente escluso l’esistenza di nessun atto, delibera, gara d’appalto, atti amministrativi che potessero dimostrare un comportamento mio o dell’Amministrazione Comunale favorevole a situazioni particolari o personalistiche”. 

Ora tutte le forze politiche di Badolato Bene Comune - ma sicuramente anche i suoi sostenitori che non abbiamo assolutamente apostrofato “caproni” come Lei ha erroneamente affermato -  vorrebbero sapere se ha letto, riletto, letto e riletto i verbali d’indagine FREE BOAT ITACA oppure letto, riletto, letto e riletto la favola di Pinocchio!? 

 Non è umanamente possibile prendere in giro in questa maniera il popolo badolatese, dicendo, di non aver trovato una situazione che possa riguardarla. Potremmo sapere se hanno intercettato Giuseppe Nicola Parretta  o qualcun altro? Nei verbali dell’indagine emerge chiaramente che, e lo ripetiamo : << Il quadro delinea la capacità di infiltrazione della compagine di ndrangheta nella pubblica amministrazione e in particolare nell’ente comunale di Badolato, sia rispetto al profilo “elettivo” che a quello “burocratico” di cui erano perfettamente a conoscenza gli stessi pubblici amministratori>>.       Abbia l’onestà se non per i cittadini badolatesi, almeno per la sua famiglia (che nomina continuamente), di dare delle risposte a delle domande che tutti ormai le pongono (a parte la claque velista), senza per una volta leggere papelli pre-confezionati, creati e scritti ad arte per deviare dalla sostanza delle cose. Lo faccia ora, per una volta. 

Ci chiediamo e Le chiediamo se non ritenga inopportuno e vergognoso, 
a) In quanto primo cittadino di un Comune e quindi amministratore chiamato a doveri civici ed etici (prescritti dalla nostra Carta Costituzionale) vantarsi di un’amicizia trentennale con personaggi “poco raccomandabili”, arrestati e tuttora in carcere, che sono risultati essere le colonne portanti delle cosche locali? 
b)  Durante la conferenza stampa del 10 Luglio ed il consiglio comunale del 05 agosto, l’abbiamo più volte sentita auto-assolversi dalle accuse (linea difensiva legittima), ma come mai non le abbiamo mai sentito dire una “parola” contro la mafia? Perché non ha mai fatto una denuncia seria? La Mafia prima della retata del 3 luglio forse a Badolato non esisteva? 
c) In alcune intercettazioni Lei stesso parla con alcuni componenti della sua Giunta asserendo testualmente:  “Loro stanno comandando il Comune”, citando nella stessa frase alcuni degli arrestati. Può spiegare al popolo badolatese il vero significato di questa frase (anche se a tanti è molto chiara da tempo)…!? 
d) Visto che Lei afferma di essere estraneo a tutte le accuse, dichiarandosi vittima sia da imprenditore che da sindaco - considerato il fatto che Lei stesso ha dichiarato che il 03 luglio 2013 è stato il peggior giorno della storia di Badolato - ha intenzione di far costituire parte civile il Comune di Badolato in un’eventuale processo contro gli arrestati della Free Boat Itaca (così come già fatto da tanti Comuni calabresi in circostanze simili)? 
e) Da mesi un Comitato di Sindaci del Basso Jonio e delle Pre-Serre lavora in modo sinergico per l’attuazione di politiche locali che si sostanziano sui capisaldi di “Legalità” e “Sviluppo”. Il Comune di Badolato è stato sempre il grande assente, come dimostrato anche alla partecipatissima manifestazione pubblica di Soverato di luglio scorso, e continua tuttora ad esserlo. Si tratta di chiaro imbarazzo politico-isituzionale o  le tematiche non sono tra le vostre priorità amministrative? 

Il gruppo di opposizione “Badolato Bene Comune” ha chiesto e continua a chiedere ripetutamente le sue dimissioni. Lei ha dichiarato che lo farà quando e se ne uscirà pulito, che senso ha dimettersi alla fine di una vicenda dove Lei non c’entra nulla? Vuole continuare a prender in giro il popolo di Badolato o dietro ci sta qualcos’altro?