“Questione rifiuti?”. Non bastano le soluzioni tampone di
questi giorni. Il problema è complesso. Basta scuse ed alibi! Basta emergenze
(che durano da oltre 15 anni)! Basta profitti e speculazioni! La soluzione c'è
ed è politica. Si chiama strategia "Rifiuti Zero".
Sul caos regionale e comprensoriale di quest’ultime
settimane: qui di seguito le idee e le proposte del laboratorio
politico-culturale "Badolato in Movimento" per una soluzione
definitiva (a medio-lungo termine) e per una diversa gestione del servizio
pubblico del ciclo integrato dei rifiuti.
Partiamo subito nel chiarire e definire, in modo
sintetico, i punti fondamentali che possono offrire, dal nostro
punto di vista, alle diverse comunità ed amministrazioni pubbliche comunali le
opportunità concrete per costruire una risposta collettiva ed alternativa alle
politiche regionali fallimentari in materia di rifiuti. Politiche regionali che
negli ultimi 20 anni non sono mai riuscite a risolvere nulla, nonostante 15
anni di Commissariamento straordinario all’emergenza ambientale e nonostante i
milioni di euro di risorse pubbliche spesi. Politiche
regionali (e a cascata comunali) che ancora oggi vertono, inoltre, su sistemi
diseconomici ed inefficaci, ma, soprattutto, impattanti sotto il profilo della
salute umana e della tutela del territorio:
Partiamo dai seguenti presupposti – base:
- Zero mega discariche, Zero
inceneritori;
- Raccolta differenziata
spinta “porta a porta”
- Promozione e sostegno del
programma “Rifiuti Zero”
- Programmi industriale su scala
locale per il recupero, riciclo, e riuso dei rifiuti
- Una gestione pubblica e
partecipata dagli abitanti/utenti e dei lavoratori del settore
Qui di seguito proponiamo ai Comuni del nostro
comprensorio – in un'aperta fase di discussione per una gestione consortile del
servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti presso l’Unione dei Comuni
“Versante Ionico” - un percorso valido e fattibile denominato << Dieci passi verso
l’opzione strategica “Rifiuti Zero”>> (pratica virtuosa già adottata da
tanti Comuni Italiani, con enormi benefici e con obiettivi importanti e
positivi, raggiunti concretamente in questi anni):
1. 1) Separazione
alla fonte: organizzare la raccolta
differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma
organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il
coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per
attuare la sostenibilità ambientale.
2. 2) Raccolta
porta a porta: organizzare una raccolta
differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in
grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori
al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il
cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.
3. 3) Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da
prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo
da parte degli agricoltori.
4. 4) Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il
riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella
filiera produttiva.
5. 5) Riduzione
dei rifiuti: diffusione del compostaggio
domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo
dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia),
utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande,
detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con
sporte riutilizzabili.
6. 6) Riuso
e riparazione: realizzazione di centri
per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni
durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono
riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che
costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore
economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa
occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.
7. 7) Tariffazione
puntuale: introduzione di sistemi di
tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione
effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia
il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’
consapevoli. (Chi differenzia
di più …deve pagare di meno!)
8. 8) Recupero
dei rifiuti: realizzazione di un
impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri
materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano
essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione
organica residua.
9) Centro
di ricerca e riprogettazione: chiusura
del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo,
riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli
oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese
(realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di
buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.
10) Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 (obiettivo di riferimento
per i Comuni “ricicloni” già operativi da anni in tal senso) dell’ azzeramento
dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il
riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta
a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di
sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a
difesa del pianeta.