sabato 22 febbraio 2014

Caos rifiuti? La soluzione è politica-gestionale-organizzativa! Noi proponiamo un percorso strategico "Rifiuti Zero"...

“Questione rifiuti?”. Non bastano le soluzioni tampone di questi giorni. Il problema è complesso. Basta scuse ed alibi! Basta emergenze (che durano da oltre 15 anni)! Basta profitti e speculazioni! La soluzione c'è ed è politica. Si chiama strategia "Rifiuti Zero".

Sul caos regionale e comprensoriale di quest’ultime settimane: qui di seguito le idee e le proposte del laboratorio politico-culturale "Badolato in Movimento" per una soluzione definitiva (a medio-lungo termine) e per una diversa gestione del servizio pubblico del ciclo integrato dei rifiuti.



Partiamo subito nel chiarire e definire, in modo sintetico, i punti fondamentali che possono offrire, dal nostro punto di vista, alle diverse comunità ed amministrazioni pubbliche comunali le opportunità concrete per costruire una risposta collettiva ed alternativa alle politiche regionali fallimentari in materia di rifiuti. Politiche regionali che negli ultimi 20 anni non sono mai riuscite a risolvere nulla, nonostante 15 anni di Commissariamento straordinario all’emergenza ambientale e nonostante i milioni di euro di risorse pubbliche spesi.  Politiche regionali (e a cascata comunali) che ancora oggi vertono, inoltre, su sistemi diseconomici ed inefficaci, ma, soprattutto, impattanti sotto il profilo della salute umana e della tutela del territorio:

Partiamo dai seguenti presupposti – base:

  • Zero mega discariche, Zero inceneritori;
  • Raccolta differenziata spinta “porta a porta”
  • Promozione e sostegno del programma “Rifiuti Zero”
  • Programmi industriale su scala locale per il recupero, riciclo, e riuso dei rifiuti
  • Una gestione pubblica e partecipata dagli abitanti/utenti e dei lavoratori del settore

Qui di seguito proponiamo ai Comuni del nostro comprensorio – in un'aperta fase di discussione per una gestione consortile del servizio raccolta e smaltimento dei rifiuti presso l’Unione dei Comuni “Versante Ionico” - un percorso valido e fattibile denominato << Dieci passi verso l’opzione strategica “Rifiuti Zero”>> (pratica virtuosa già adottata da tanti Comuni Italiani, con enormi benefici e con obiettivi importanti e positivi, raggiunti concretamente in questi anni):

1.      1) Separazione alla fonte: organizzare la raccolta differenziata. La gestione dei rifiuti non e’ un problema tecnologico, ma organizzativo, dove il valore aggiunto non e’ quindi la tecnologia, ma il coinvolgimento della comunità chiamata a collaborare in un passaggio chiave per attuare la sostenibilità ambientale.

2.      2) Raccolta porta a porta: organizzare una raccolta differenziata “porta a porta”, che appare l’unico sistema efficace di RD in grado di raggiungere in poco tempo e su larga scala quote percentuali superiori al 70%. Quattro contenitori per organico, carta, multi materiale e residuo, il cui ritiro e’ previsto secondo un calendario settimanale prestabilito.

3.     3)  Compostaggio: realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori.

4.      4) Riciclaggio: realizzazione di piattaforme impiantistiche per il riciclaggio e il recupero dei materiali, finalizzato al reinserimento nella filiera produttiva.

5.      5) Riduzione dei rifiuti: diffusione del compostaggio domestico, sostituzione delle stoviglie e bottiglie in plastica, utilizzo dell’acqua del rubinetto (più sana e controllata di quella in bottiglia), utilizzo dei pannolini lavabili, acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, sostituzione degli shoppers in plastica con sporte riutilizzabili.

6.     6)  Riuso e riparazione: realizzazione di centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Questa tipologia di materiali, che costituisce circa il 3% del totale degli scarti, riveste però un grande valore economico, che può arricchire le imprese locali, con un’ottima resa occupazionale dimostrata da molte esperienze in Nord America e in Australia.

7.      7) Tariffazione puntuale: introduzione di sistemi di tariffazione che facciano pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Questo meccanismo premia il comportamento virtuoso dei cittadini e li incoraggia ad acquisti piu’ consapevoli. (Chi differenzia di più …deve pagare di meno!)

8.     8)  Recupero dei rifiuti: realizzazione di un impianto di recupero e selezione dei rifiuti, in modo da recuperare altri materiali riciclabili sfuggiti alla RD, impedire che rifiuti tossici possano essere inviati nella discarica pubblica transitoria e stabilizzare la frazione organica residua.
    
    9) Centro di ricerca e riprogettazione: chiusura del ciclo e analisi del residuo a valle di RD, recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, e alla fornitura di un feedback alle imprese (realizzando la Responsabilità Estesa del Produttore) e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo.

10) Azzeramento rifiuti: raggiungimento entro il 2020 (obiettivo di riferimento per i Comuni “ricicloni” già operativi da anni in tal senso) dell’ azzeramento dei rifiuti, ricordando che la strategia Rifiuti Zero si situa oltre il riciclaggio. In questo modo Rifiuti Zero, innescato dal “trampolino” del porta a porta, diviene a sua volta “trampolino” per un vasto percorso di sostenibilità, che in modo concreto ci permette di mettere a segno scelte a difesa del pianeta.

(per ulteriori informazioni/approfondimenti: http://www.rifiutizerocapannori.it/

lunedì 17 febbraio 2014

IN ATTESA DELLA FINE...

ULTIMO DOCUMENTO del gruppo consiliare di minoranza "Badolato Bene Comune" sulle recenti questioni politico-amministrative badolatesi!

In attesa della fine (prima parte)…

L’azione politica-amministrativa badolatese, targata “La vela 2.0”, è caratterizzata ormai da mesi da una fase di stagnazione e di inattività pesanti, tali da offrirci una reale ed indecorosa fotografia di un paese fermo e ingessato su sé stesso. La giunta Parretta continua ad essere attraversata da un logorante processo di auto-sgretolamento interno che in queste settimane si è palesato maggiormente e che, nei fatti, dura dal giorno successivo alla “Free Boat Itaca” del 3 luglio scorso. Basti pensare alle ultime dimissioni politiche dell’ex assessore Naimo, ormai assente da due sedute consecutive ai consigli comunali (novembre-gennaio), o alla confusione politica-amministrativa interna allo stesso Comune di Badolato dove oggi sembra addirittura difficile riuscire a fare riunioni di giunta. 

Un nuovo assessore non è stato nominato (tutto è stato lasciato in “sospeso”); il sindaco permane più a lungo, rispetto al passato, nella propria residenza romana ed in alcuni casi sono passati anche più di 30 giorni per vedere firmato un atto o una deliberazione. 
Dal nostro punto di vista esiste una precarietà politica tale che, in alcuni casi, non si riesce a garantire nemmeno l’ordinaria amministrazione dell’Ente. Le energie, quelle poche rimaste dopo il 3 luglio, si stanno esaurendo e pare che i nostri amministratori stiano trovando grosse difficoltà nel riuscire a rimanere a galla. 

Una situazione da attesa della fine. Della fine di una legislatura fallimentare, corollario di quinquennio politicamente disastroso che lascerà notevoli strascichi e problematiche nel futuro della comunità badolatese, di una comunità che ne ha pagato e continuerà a pagarne le conseguenze (ed alcune sono dietro l’angolo e saranno dolorosissime!). 
E nella precarietà e confusione politica, gli amministratori velisti continuano, paradossalmente, - appena avuta una boccata di ossigeno dopo la chiusura del lavoro delle Commissione d’accesso prefettizia, - ad effettuare delle scelte improponibili: dall’ampliamento dell’ufficio di gabinetto del sindaco (che oggi conta la bellezza di n.5 collaboratori che gravano sulle spalle dei contribuenti), con l’istituzione di altri 2 nuovi contratti di collaborazione, all’affidamento diretto di lavori gestiti in regime di politica di emergenza permanente. Chissà perché? Per non parlare dell’inerme passività politica-istituzionale di fronte alla nuova grave situazione dei rifiuti in cui sembra ripiombata l’intera Provincia! 

Fin dal giorno successivo alla “Free Boat Itaca”, come gruppo consiliare di minoranza abbiamo chiesto le dovute ed opportune dimissioni del Sindaco e della sua maggioranza. Abbiamo insistito pubblicamente ed in ogni modo per motivarle, richiederle, rivendicarle, dimostrando inoltre che sarebbero state la cosa più conveniente per tutta la cittadinanza. Ma questo oggi è un altro discorso. 
Lo abbiamo ripetuto alla nausea, ma oggi sarebbe quasi inutile visto che la Commissione di accesso ed il Prefetto di Catanzaro sono ormai prossimi a rendere pubblica la propria relazione, inoltrandola al Ministro degli Interni, relativa ai loro 135 giorni di accertamenti presso il Comune di Badolato rispetto alle accuse e alle ipotesi di contiguità mafiosa mosse dalla DDA di Catanzaro. Oggi, le loro dimissioni sarebbero inutili poiché non risparmierebbero i circa 2 anni di Commissariamento straordinario, nel caso in cui il Comune di Badolato venga sciolto per mafia, ma restano pur sempre un atto politico opportuno e doveroso.

In questi mesi, però, giusto per fare qualche esempio, abbiamo reputato le loro dimissioni (di tutta la maggioranza) doverose ed opportune anche per il resto delle poche e pessime deliberazioni effettuate (alle quali ci siamo opposti soprattutto all’interno dei consigli comunali), frutto di scelte errate derivanti dal quinquennio velista precedente, e che hanno comportato un aumento di tutte le imposte comunali: dal 20% dell’IMU su seconde case e attività produttive al 65% sull’IRPEF, dal 10% sui futuri CANONI dell’ACQUA all’approvazione di un regolamento sulla TARES-nuova tassa sui rifiuti che porterà a bollette 2013 salatissime (ormai prossime all’arrivo). 

Ci siamo opposti a scelte illogiche, meglio definirle “non scelte”, poiché derivanti da una politica amministrativa priva di una programmazione o progettazione lungimiranti, fatte in materia di opere pubbliche o in materia urbanistica, dove tutto è fermo (tranne qualche operetta) e dove, in questi mesi, si è cercato di far solo propaganda. Anzi, la prima volta in cui l’amministrazione comunale ha deciso di indire un’assemblea pubblica cittadina per discutere in merito alla potenziale risoluzione dell’annosa questione “sottopasso/sovrapasso ferroviario pedonale” (in zona ex passaggio a livello) è stata sonoramente bocciata dai cittadini. Quell’assemblea pubblica, presso la sede COM, si è conclusa con un nulla di fatto e con la sensazione generale che, probabilmente, la soluzione era e resta sempre la stessa e che era già prevista nel progetto originario del sottopasso ferroviario (con qualche eventuale ed accettabile modifica) e che la gente e la minoranza lo sostengono e rivendicano da anni. 

Gruppo consiliare di minoranza
“Badolato Bene Comune”

domenica 16 febbraio 2014

Rifiuti. Sistema regionale in tilt!?! Il "soveratese" in gravi difficoltà! Il nostro punto di vista!

Un’altra emergenza rifiuti o i soliti problemi politico-gestionali lasciati irrisolti? Il fallimento della politica, dal livello regionale a quello comunale. Un report/documento di “Badolato in Movimento” a tutela dei diritti di cittadini (salute in primis), che non possono più tollerare questo decennale rimbalzo di responsabilità, caratterizzato da alibi pretestuosi e fallimenti continui.

Il nostro comprensorio con l’intera Provincia e Regione sembrano ripiombate in piena “emergenza rifiuti”. Le discariche di Alli e Pianopoli, soprattutto quella lametina, sono da giorni bloccate per via di danni causati al loro interno dal maltempo della scorsa settimana. Danni che hanno obbligato la chiusura temporanea delle stesse, per lavori interni e di sicurezza, e che di fatto hanno mandato in tilt l’intero sistema gestionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti (ciclica “storiella”!). Contestualmente, da mesi, aumentano anche le battaglie territoriali (con la nascita ed il consolidamento di comitati cittadini contro l’ampliamento o la nascita di mega-discariche o di impianti tecnologici non sostenibili a livello ambientale) in diverse zone della Calabria. Basti pensare alle importanti manifestazioni di protesta e dissenso cittadino di Battaglina (Borgia-San Floro), Donnici e Bisignano (Cosenza), Serrastretta (Catanzaro) e Bucita (Rossano). Battaglie condotte da migliaia di cittadini calabresi per vecchie e nuove questioni che ormai interessano, da oltre 15 anni, la fallimentare politica regionale sul tema dei rifiuti.

Bene, guardando nello specifico alla situazione del comprensorio del basso Ionio soveratese e dei Comuni che appartengono al territorio di riferimento dell’Unione dei Comuni del “Versante Ionico”, ci ritroviamo catapultati (come emerge dalla fotografie – nb: situazione in parte diversa solo in quel di Santa Caterina Marina) nuovamente nella solita e sistemica situazione di crisi con una fotografia reale di questa crisi: punti raccolta con cassonetti stracolmi e avvolti da montagne di spazzatura (in alcuni casi si tratta di mini-discariche a cielo aperto con rifiuti ingombranti e pericolosi), problemi di decoro urbano ed igiene pubblico, rischi per la salute della gente, potenziali danni all’ambiente.

Ormai da mesi, come laboratorio politico-culturale “Badolato in Movimento” (supportando le battaglie politiche regionali della Rdt “Franco Nisticò” e di altri coordinamenti di comitati e movimenti ambientalisti), sosteniamo che la vera soluzione per uscire da questa presunta emergenza (più che decennale) è procedere attivamente e concretamente ad effettuare una seria raccolta differenziata, spinta e porta a porta (più si differenzia, meno indifferenziato si produce e quindi meno problemi – anche economici – i Comuni hanno per sversare i rifiuti in discarica). Si tratta, però, di una raccolta differenziata posta all’interno di un piano strategico pluriennale, secondo la teoria-strategia-prassi “Rifiuti Zero”, una strategia/pratica che è in grado di offrire una opportunità concreta ad invertire la rotta cambiando completamente il modello di gestione e programmazione, soprattutto dal punto di vista politico-istituzionale e poi tecnico-finanziario. Lo abbiamo fatto nell’ultima campagna elettorale delle amministrative badolatesi, inserendo queste idee-progettuali all’interno della piattaforma politica-programmatica dell’alleanza “Badolato Bene Comune”.

Abbiamo voluto continuare nei mesi scorsi, realizzando una serie di iniziative pubbliche, informative e di sensibilizzazione al problema. Lo ribadiamo ancora oggi, alla luce di questa nuova presunta emergenza e considerato il fatto che proprio presso l’Unione dei Comuni del “Versante Ionico” è in fase di discussione ed approvazione una convenzione inter-comunale che dovrebbe condurre alla gestione consortile del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Siamo convinti che il primo passo, - rispetto anche alle nuove leggi nazionali e alle discussioni politiche regionali fra Ente regionale e associazioni e movimenti ambientalisti, - sia giustamente quello incentivare i Comuni a consorziarsi. Un passo decisivo per far sì che i Comuni riacquistino, innanzitutto, autorità ed autonomia politica e gestionale rispetto all’annosa problematica, gravata da oltre 15 anni di inspiegabile e fallimentare Commissariamento regionale che non ha partorito nessuna soluzione concreta (con un notevole e sproporzionato dispendio di risorse pubbliche). Si potrebbe trattare di un passo decisivo ed importante che, dal nostro punto di vista, deve essere, però, affrontato con una politica di prospettiva che punti innanzitutto ad un progetto gestionale pubblico e partecipato, dove i cittadini (cosa peraltro prevista e contemplata nelle nuove linee guida comunitarie in materia di tutela ambientale e di gestione dei rifiuti) abbiano realmente peso.

Pensiamo che tutti i Comuni dell’Unione, nostro territorio di riferimento, debbano unirsi e puntare a gestire insieme l’intero ciclo integrato dei rifiuti secondo un piano strategico comune, con degli obiettivi precisi di medio e lungo termine, emulando le importantissime esperienze comunali “Rifiuti Zero” di tantissimi altri Comuni Italiani (organizzati in “rete”, Capannori in testa) investendo anche risorse nella realizzazione/funzionamento di un’efficiente “isola ecologica” ed in impianti di ricicleria, compostaggio dell’umido compreso (proprio nella prospettiva di accorciare la filiera, arrivando a gestire l’intero ciclo di raccolta, smaltimento, riciclaggio e riuso dei rifiuti). Sosteniamo e proponiamo ciò, forti, dello studio/analisi effettuato sulle esperienze virtuose e di successo di decine e decine di Comuni Italiani in cui i “rifiuti” sono diventati risorsa; in cui si è creata occupazione con posti di lavoro, anche per i giovani; in cui si è messo in atto una politica ambientale altamente ecologica e sostenibile, a salvaguardia del territorio e della salute pubblica; in cui, gradualmente, sono diminuite le tasse (ad es. la nuova Tares contempla il principio “chi più inquina, più paga”, quindi chi più differenzia ha diritto a pagare di meno, principio oggi tradito anche da ritardi e da regolamenti comunali approvati in modo illogico ed arbitrario e dove la differenziata non funziona); in cui sta gradualmente cambiando la mentalità degli stessi cittadini sull’idea di produzione, consumo e smaltimento dei rifiuti e con nuove politiche di “altro consumo” che hanno ri-alimentato la microeconomia locale.

Oggi, per invertire la rotta, serve infatti puntare ad un nuovo Piano Rifiuti Regionale, con una nuova Legge Regionale che puntino a costruire un sistema efficiente ed efficace ritmato da: Raccolta differenziata, Riciclaggio dei rifiuti, Riuso, Riduzione a monte degli stessi rifiuti. E bisogna avviare un nuovo ragionamento politico-istituzionale, paziente e sereno tra le amministrazioni e gli enti preposti, alla luce soprattutto degli ultimi dati pubblicati dall’Arpacal relativi ai dati di Raccolta Differenziata 2012 dei Comuni Calabresi dove la somma delle percentuali dei Comuni del basso jonio soveratese non arriva neanche alla metà della percentuale dichiarata ed effettuata dal Comune più ricilone della Calabria (fonte Arpacal).

Chiediamo, pertanto, che questa recente situazione di nuova “emergenza rifiuti” induca i nostri Comuni, le forze politiche, le associazioni impegnate nel settore, le diverse popolazioni del comprensorio a riflettere seriamente intorno alla questione creando le concrete condizioni per affrontare politicamente l’annoso problema. Le soluzioni esistono e sono praticate con successo da anni in diverse zone d’Italia. E’, innanzitutto, una questione di volontà e leadership politica, a vario livello declinata. Poi viene la programmazione/pianificazione/organizzazione ed, infine, la cd. trasformazione-evoluzione della “mentalità” della gente (Paul Connet – ideatore/fondatore di “Rifiuti Zero” – lo insegna e dimostra da anni!) La gente è stanca ed abbastanza incavolata e non accetterà altro degrado ed inciviltà, ed ha bisogno di risposte e soluzioni tangibili e concrete.

Qui trovate album fotografico a corredo del nostro report: https://www.facebook.com/badolato.movimento/media_set?set=a.215740468621854.1073741830.100005577064514&type=1