domenica 16 febbraio 2014

Rifiuti. Sistema regionale in tilt!?! Il "soveratese" in gravi difficoltà! Il nostro punto di vista!

Un’altra emergenza rifiuti o i soliti problemi politico-gestionali lasciati irrisolti? Il fallimento della politica, dal livello regionale a quello comunale. Un report/documento di “Badolato in Movimento” a tutela dei diritti di cittadini (salute in primis), che non possono più tollerare questo decennale rimbalzo di responsabilità, caratterizzato da alibi pretestuosi e fallimenti continui.

Il nostro comprensorio con l’intera Provincia e Regione sembrano ripiombate in piena “emergenza rifiuti”. Le discariche di Alli e Pianopoli, soprattutto quella lametina, sono da giorni bloccate per via di danni causati al loro interno dal maltempo della scorsa settimana. Danni che hanno obbligato la chiusura temporanea delle stesse, per lavori interni e di sicurezza, e che di fatto hanno mandato in tilt l’intero sistema gestionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti (ciclica “storiella”!). Contestualmente, da mesi, aumentano anche le battaglie territoriali (con la nascita ed il consolidamento di comitati cittadini contro l’ampliamento o la nascita di mega-discariche o di impianti tecnologici non sostenibili a livello ambientale) in diverse zone della Calabria. Basti pensare alle importanti manifestazioni di protesta e dissenso cittadino di Battaglina (Borgia-San Floro), Donnici e Bisignano (Cosenza), Serrastretta (Catanzaro) e Bucita (Rossano). Battaglie condotte da migliaia di cittadini calabresi per vecchie e nuove questioni che ormai interessano, da oltre 15 anni, la fallimentare politica regionale sul tema dei rifiuti.

Bene, guardando nello specifico alla situazione del comprensorio del basso Ionio soveratese e dei Comuni che appartengono al territorio di riferimento dell’Unione dei Comuni del “Versante Ionico”, ci ritroviamo catapultati (come emerge dalla fotografie – nb: situazione in parte diversa solo in quel di Santa Caterina Marina) nuovamente nella solita e sistemica situazione di crisi con una fotografia reale di questa crisi: punti raccolta con cassonetti stracolmi e avvolti da montagne di spazzatura (in alcuni casi si tratta di mini-discariche a cielo aperto con rifiuti ingombranti e pericolosi), problemi di decoro urbano ed igiene pubblico, rischi per la salute della gente, potenziali danni all’ambiente.

Ormai da mesi, come laboratorio politico-culturale “Badolato in Movimento” (supportando le battaglie politiche regionali della Rdt “Franco Nisticò” e di altri coordinamenti di comitati e movimenti ambientalisti), sosteniamo che la vera soluzione per uscire da questa presunta emergenza (più che decennale) è procedere attivamente e concretamente ad effettuare una seria raccolta differenziata, spinta e porta a porta (più si differenzia, meno indifferenziato si produce e quindi meno problemi – anche economici – i Comuni hanno per sversare i rifiuti in discarica). Si tratta, però, di una raccolta differenziata posta all’interno di un piano strategico pluriennale, secondo la teoria-strategia-prassi “Rifiuti Zero”, una strategia/pratica che è in grado di offrire una opportunità concreta ad invertire la rotta cambiando completamente il modello di gestione e programmazione, soprattutto dal punto di vista politico-istituzionale e poi tecnico-finanziario. Lo abbiamo fatto nell’ultima campagna elettorale delle amministrative badolatesi, inserendo queste idee-progettuali all’interno della piattaforma politica-programmatica dell’alleanza “Badolato Bene Comune”.

Abbiamo voluto continuare nei mesi scorsi, realizzando una serie di iniziative pubbliche, informative e di sensibilizzazione al problema. Lo ribadiamo ancora oggi, alla luce di questa nuova presunta emergenza e considerato il fatto che proprio presso l’Unione dei Comuni del “Versante Ionico” è in fase di discussione ed approvazione una convenzione inter-comunale che dovrebbe condurre alla gestione consortile del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Siamo convinti che il primo passo, - rispetto anche alle nuove leggi nazionali e alle discussioni politiche regionali fra Ente regionale e associazioni e movimenti ambientalisti, - sia giustamente quello incentivare i Comuni a consorziarsi. Un passo decisivo per far sì che i Comuni riacquistino, innanzitutto, autorità ed autonomia politica e gestionale rispetto all’annosa problematica, gravata da oltre 15 anni di inspiegabile e fallimentare Commissariamento regionale che non ha partorito nessuna soluzione concreta (con un notevole e sproporzionato dispendio di risorse pubbliche). Si potrebbe trattare di un passo decisivo ed importante che, dal nostro punto di vista, deve essere, però, affrontato con una politica di prospettiva che punti innanzitutto ad un progetto gestionale pubblico e partecipato, dove i cittadini (cosa peraltro prevista e contemplata nelle nuove linee guida comunitarie in materia di tutela ambientale e di gestione dei rifiuti) abbiano realmente peso.

Pensiamo che tutti i Comuni dell’Unione, nostro territorio di riferimento, debbano unirsi e puntare a gestire insieme l’intero ciclo integrato dei rifiuti secondo un piano strategico comune, con degli obiettivi precisi di medio e lungo termine, emulando le importantissime esperienze comunali “Rifiuti Zero” di tantissimi altri Comuni Italiani (organizzati in “rete”, Capannori in testa) investendo anche risorse nella realizzazione/funzionamento di un’efficiente “isola ecologica” ed in impianti di ricicleria, compostaggio dell’umido compreso (proprio nella prospettiva di accorciare la filiera, arrivando a gestire l’intero ciclo di raccolta, smaltimento, riciclaggio e riuso dei rifiuti). Sosteniamo e proponiamo ciò, forti, dello studio/analisi effettuato sulle esperienze virtuose e di successo di decine e decine di Comuni Italiani in cui i “rifiuti” sono diventati risorsa; in cui si è creata occupazione con posti di lavoro, anche per i giovani; in cui si è messo in atto una politica ambientale altamente ecologica e sostenibile, a salvaguardia del territorio e della salute pubblica; in cui, gradualmente, sono diminuite le tasse (ad es. la nuova Tares contempla il principio “chi più inquina, più paga”, quindi chi più differenzia ha diritto a pagare di meno, principio oggi tradito anche da ritardi e da regolamenti comunali approvati in modo illogico ed arbitrario e dove la differenziata non funziona); in cui sta gradualmente cambiando la mentalità degli stessi cittadini sull’idea di produzione, consumo e smaltimento dei rifiuti e con nuove politiche di “altro consumo” che hanno ri-alimentato la microeconomia locale.

Oggi, per invertire la rotta, serve infatti puntare ad un nuovo Piano Rifiuti Regionale, con una nuova Legge Regionale che puntino a costruire un sistema efficiente ed efficace ritmato da: Raccolta differenziata, Riciclaggio dei rifiuti, Riuso, Riduzione a monte degli stessi rifiuti. E bisogna avviare un nuovo ragionamento politico-istituzionale, paziente e sereno tra le amministrazioni e gli enti preposti, alla luce soprattutto degli ultimi dati pubblicati dall’Arpacal relativi ai dati di Raccolta Differenziata 2012 dei Comuni Calabresi dove la somma delle percentuali dei Comuni del basso jonio soveratese non arriva neanche alla metà della percentuale dichiarata ed effettuata dal Comune più ricilone della Calabria (fonte Arpacal).

Chiediamo, pertanto, che questa recente situazione di nuova “emergenza rifiuti” induca i nostri Comuni, le forze politiche, le associazioni impegnate nel settore, le diverse popolazioni del comprensorio a riflettere seriamente intorno alla questione creando le concrete condizioni per affrontare politicamente l’annoso problema. Le soluzioni esistono e sono praticate con successo da anni in diverse zone d’Italia. E’, innanzitutto, una questione di volontà e leadership politica, a vario livello declinata. Poi viene la programmazione/pianificazione/organizzazione ed, infine, la cd. trasformazione-evoluzione della “mentalità” della gente (Paul Connet – ideatore/fondatore di “Rifiuti Zero” – lo insegna e dimostra da anni!) La gente è stanca ed abbastanza incavolata e non accetterà altro degrado ed inciviltà, ed ha bisogno di risposte e soluzioni tangibili e concrete.

Qui trovate album fotografico a corredo del nostro report: https://www.facebook.com/badolato.movimento/media_set?set=a.215740468621854.1073741830.100005577064514&type=1

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